5.000 persone a Koh Samui diagnosticate depresse nel 2019

La seconda isola più grande della Thailandia può essere rinomata per le sue belle spiagge e l’atmosfera rilassata, ma un nuovo rapporto indica che il numero di persone con diagnosi di depressione a Koh Samui è aumentato a oltre 5.000 quest’anno.

Il Daily News in lingua thailandese dice che Songyot Chayaninporamet, vice direttore del Samui Hospital, incolpa diversi fattori, tra cui l’alto costo della vita, la criminalità, la disoccupazione e la droga. L’ospedale ora impiega specialisti per curare i pazienti che lottano contro i problemi di salute mentale.

Un cambiamento nel turismo demografico ha anche visto alcuni alberghi e attrazioni che hanno un anno particolarmente negativo, con molti alberghi, attrazioni e aziende turistiche che mettono a riposo il personale.

Un recente studio condotto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha rilevato che la Thailandia ha il più alto tasso di suicidi nella regione ASEAN, con circa 10.000 suicidi all’anno, soprattutto tra la popolazione più giovane.

L’OMS ha classificato la Thailandia al 32° posto in tutto il mondo nel suo rapporto annuale sul tasso di suicidi pubblicato all’inizio di questo mese. Il rapporto, che indicava circa 10.000 morti per suicidio all’anno, molto più alto rispetto ad altri paesi dell’ASEAN.

Tre mesi fa l’attuale direttore generale del Dipartimento di Salute Mentale Kiattibhoom Vongrachit ha pubblicato un altro rapporto che mostra che i giovani thailandesi hanno oggi un rischio maggiore di depressione e suicidio. Nei primi sei mesi del 2019, 40.635 chiamate sono state fatte alla hotline del DMH; 13.658 delle chiamate provenivano da bambini e giovani di età compresa tra gli 11 e i 25 anni.

Si tratta di un aumento del 20% circa del tasso di chiamate effettuate nel 2018.

 

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