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Il regno di Ayutthaya subì negli anni diversi attacchi da parte del vicino regno della Birmania, finché nel 1767 le armate nemiche riuscirono ad entrare in città devastandola e distruggendo gran parte dei templi e delle statue originali del Buddha, mozzandone testa e piedi in segno di sopraffazione sul popolo siamese. Ayutthaya perì, e sebbene il regno si riprese presto dal duro colpo, non così fu per la sua capitale, che perse il suo status a favore di Thonburi prima e Bangkok poi. Qui venne costruita una copia del palazzo distrutto ad Ayutthaya: si tratta dello splendido Grande Palazzo.
Le rovine della città antica sono state definite dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 1991; il restauro del sito è continuo ed ha raggiunto notevoli progressi nel corso degli anni. Molte delle statue oggi visibili all’interno del parco sono copie artigianali di quelle originali o sono in parte ricostruite, altre sono rimaste esposte benché danneggiate.
Per godere delle incantevoli bellezze del Parco Storico di Ayutthaya si può scegliere tra un’escursione a piedi ed una in bicicletta – offerte a noleggio ad un costo davvero irrisorio, utili per esplorare una zona di 15 Km2 in totale libertà. L’ingresso al parco ha il quasi simbolico prezzo di 1€ e il sito è accessibile dalle 8:00 del mattino sino al tardo pomeriggio.
Qui il tempio più famoso ed importante dell’area, e che non bisogna assolutamente perdere, è il Wat Phra Si Sanphet, a sud dell’antico Palazzo Reale, luogo di antiche cerimonie; si tratta di una struttura sacra che anticamente custodiva una statua del Buddha di ben 16 metri e ricoperta da 250 chilogrammi d’oro, saccheggiata e successivamente fusa dai conquistatori birmani. I tre Chedi (monumenti sacri) di questo tempio, al cui interno si dice vi siano le ceneri di tre sovrani storici ed alcune reliquie del Buddha, sono una vera e propria icona del parco storico. Nelle vicinanze si trova il Wihan Phra Mongkhon Bophit, dove è situata una famosa ed imponente statua quattrocentesca del Buddha seduto.