Il tempio bianco. Foto di Carlos Adampol Galindo.
Il tempio bianco. Foto di Carlos Adampol Galindo.

Capitale dell’estremo nord, fondata nel 1262 dal Re Mangrai e per lungo tempo rimasta capitale del Regno Lanna, proprio durante la dinastia Mangrai. Il paesaggio della provincia è prevalentemente montano e collinare, situato a 600 metri sopra il livello del mare, con cime che raggiungono i 1,500 metri dove vivono le diverse tribù montane.

La provincia ha un’economia basata sull’agricoltura, riso per la maggior parte. È qui che si trova il famoso triangolo d’oro thailandese, dove si incontrano i due fiumi, il Mekong e il Ruak. Ancora oggi purtroppo il traffico di droga è fiorente, nonostante gli sforzi fatti dal governo per limitarlo. Esistono anche un museo ed una casa dell’oppio che raccontano la storia di questo stupefacente ed il suo traffico tra la Thailandia ed i paesi confinanti nel corso del tempo.

Nonostante disti da Chiang Mai solo un paio d’ore, non è considerata dai turisti di massa un’alternativa alla capitale, ma una località da visitare se si ha tempo in più. È una città abbastanza anonima, con molto traffico, il suo punto di forza è forse la vicinanza con il Laos e il Myanmar, che la rende un ottimo punto di partenza per chi intende visitare questi paesi limitrofi o destinazioni come Luang Prabang o Phu Chee Fah, area montana e parco forestale, il cui panorama è ben conosciuto in tutto il mondo.

Parlando di attrazioni, la prima che si può ammirare a Chiang Rai è il monumento dedicato al fondatore della città, ovvero il monumento al re Mangrai, posto lungo la strada che porta a Mae Chan.

Il tour della città vi porterà a visitare il Wat Rong Khun, conosciuto anche come White Temple o tempio bianco. È una vera attrazione del luogo, distante dieci chilometri dal centro città, ad ingresso gratuito, caratteristico, splendido ed a prima vista magico. Si tratta di un tempio fuori dal comune, stravagante, artistico, creato alla fine degli anni 90 da un artista thailandese parecchio eccentrico, di cui si conservano alcuni lavori all’interno della galleria d’arte compresa nel complesso del tempio. Entrando nel tempio bianco si viene colpiti dalla presenza di creature mitologiche create con lo stucco ed altre immagini di icone contemporanee, un po’ fuori dagli schemi religiosi ma sicuramente affascinanti dal punto di vista artistico. Lo si raggiunge in bus con la linea sud dalla piattaforma n. 8 in città, ed è consigliato indossare un abbigliamento consono a qualsiasi altro tempio.

Wat Rong Khun, White Temple, Chiang Rai. Foto di cesar.ruiz.
Wat Rong Khun, White Temple, Chiang Rai. Foto di cesar.ruiz.

Baan Dam si può considerare come una vera e propria opera d’arte creata dall’artista Thawan Duchanee, ma in realtà è un piccolo villaggio costituito da case in legno dipinte interamente di nero, di cui una parte è stata adibita a museo. Visitando questo sito, così come avviene nel complesso del tempio bianco, si nota l’unione tra arte moderna e tradizione thailandese, con risultati decisamente ottimi dal punto di vista architettonico e stilistico. Gli autisti di tuk tuk sanno sempre come portare i turisti sul luogo, ma due linee di autobus, n. 5 e 6, portano nelle vicinanze del Baan Dam ed è consigliato far presente all’autista del mezzo la destinazione che si intende raggiungere, così che possa farvi scendere il più vicino possibile. Il sito è aperto dalle 9:00 alle 17:00 e l’ingresso è gratuito.

Wat Si Koet, Chiang Rai. Foto di Stefan Fussan.
Wat Si Koet, Chiang Rai. Foto di Stefan Fussan.

Sulla Trairat Road troviamo il Wat Phra Kaew, uno dei templi più antichi del paese, scoperto nel 1434 e custode del famoso Buddha di Smeraldo. Questo è per certo il tempio più venerato di tutta la città.

L’orologio cittadino, dipinto con vernice dorata e situato sulla Thanon Baanpa Pragarn Road, la sera si illumina di tutti i colori, ed alle 20 si apre mostrando il fiore di loto al suo interno, seguito da una tipica musica; è una curiosità certamente da vedere se ci si trova in centro.

Il museo di Oub Kham mostra all’interno la storia millenaria della città e della provincia, così come della cultura Thai, del regno di Lanna e di quello Khmer. I reperti custoditi nel museo sono in parte provenienti da collezioni private; si possono ammirare tessili, manufatti, immagini sacre del Buddha ed il pezzo forte, un trono dorato risalente al 1600, appartenuto alla famiglia reale Tai Yai, l’unico rimasto al mondo, nonché una ciotola d’oro, anch’essa proveniente dalla collezione reale. Il museo si trova lungo la Nahkhai Road ed è aperto tutti i giorni dalle 9:00 fino alle 17:00, al prezzo di 300 baht. Ne vale sicuramente la pena.

Suggestivo è il tour offerto sul fiume Kok, lungo 130 chilometri, da percorrere con le lunghe barche in circa 3 o 4 ore. Il fiume attraversa il centro di Chiang Rai e la collega direttamente a Chiang Mai.

Anche qui, così come nella vicina Chiang Mai, l’artigianato è un’importante risorsa locale. Fare un giro tra i mercatini della città è consigliato per vedere da vicino quanto gli artigiani siano capaci di scolpire il legno e lavorare i metalli preziosi per farne dei prodotti unici nel loro genere e portare a casa un souvenir speciale e diverso dal solito. I mercatini più vivaci sono il Saturday ed il Sunday market e si trovano tutti in centro.

Il Saturday market si trova sulla Thanalai Road, chiusa dal pomeriggio fino alla mezzanotte di sabato, ed è il luogo perfetto per una passeggiata rilassante dopo una giornata passata ad esplorare la città. Anche consumare un pasto su uno dei tavolini esageratamente bassi tipici del luogo si trasforma in una vera e propria un’esperienza qui, da vivere a stretto contatto con i locali, magari mangiando qualcosa di unico come gli arrosticini di insetti fritti, o del più semplice maiale dato che qua lo cucinano benissimo e in un sacco di modi diversi, piccanti soprattutto. Nella stessa via di questo mercatino si trova il museo delle tribù di collina, quindi non visitarlo sarebbe un vero peccato e dato che i biglietti in Thailandia hanno un costo quasi ridicolo per noi occidentali, non ci sono scuse che reggono.

Vespa Club, Chiang Rai. Foto di Takeaway.
Vespa Club, Chiang Rai. Foto di Takeaway.

Oltre al Saturday ed al Sunday market, troverete anche il ben più conosciuto il Night Baazar, che prende vita sulla Phaholyothin Road, proprio nel cuore della città. Il cibo qui è servito dalle bancarelle ambulanti, come in tutte le città thailandesi, ma si trova anche una food court, con tavolini dove consumare un buon pasto di sera.

I ristoranti sono numerosi e state certi che troverete facilmente anche il ristorante giusto per mangiare una buona pizza o qualsiasi altro tipo di piatto occidentale. Curiosità: un piatto da provare quando ci si trova in zona è il nam tok, tipico della cucina Lao, una zuppa piccante arricchita talvolta con carne ma soprattutto con sangue di maiale; è sicuramente un piatto particolare per ogni straniero.

Per un viaggio attraverso le bellezze paesaggistiche della città e dei suoi dintorni, si dovrebbe visitare anche il parco forestale di Namtok Khun Kon, situato a 30 chilometri in direzione sud da Chiang Rai, dove poter ammirare la cascata di Khun Kon (o Tat Mok), una delle più suggestive della Thailandia, dove molti turisti si dirigono per una giornata o anche più all’insegna del trekking, nonostante il territorio sia meno entusiasmante di quello che si trova a Chiang Mai.

Le località vicine come Phrae o Mae Salong sono solitamente visitate da chi si reca a Chiang Rai e raggiungibili in meno di un’ora di viaggio.

Per quanto riguarda gli alloggi l’offerta è davvero ampia, si va da hotel costosi fino al campeggio, offerto in località come Doi Chaang, una delle zone montane più belle della provincia, dove al costo di 200 baht si può dormire all’interno della zona in cui vive una tribù montana: un’esperienza a stretto contatto con la Thailandia.

Il clima della città è molto caldo durante il mese di aprile, con temperature che raggiungono facilmente i 35 gradi centigradi e un tasso di umidità decisamente elevato. Tra maggio ed ottobre si concentra il periodo delle piogge, abbondanti in tutto il paese, soprattutto tra luglio e agosto. Quindi, il periodo ideale per visitare questa parte della Thailandia è tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando si ha molta più probabilità di poter godere di giornate soleggiate e non troppo calde.

Wat Rong Khun, Chiang Rai. Foto di Carlos Adampol Galindo.
Wat Rong Khun, Chiang Rai. Foto di Carlos Adampol Galindo.

L’ospedale pubblico si trova lungo la Tri Rat Road, qui viene parlata la lingua inglese. La stazione di polizia si trova invece sulla Singhaklai Road, dove ha sede anche un ufficio dell’autorità thailandese del turismo, utile per avere informazioni ed una mappa della città.

Chiang Rai si raggiunge con volo diretto da Bangkok al prezzo di 30 euro circa, o prendendo un volo dalla capitale fino a Chiang Mai, dato che i voli sono più frequenti in quest’ultima tratta. Da qui la distanza è di 200 chilometri, da percorrere seguendo l’autostrada n. 118.

Da Bangkok i chilometri sono molti di più, ovvero 800, percorribili anche in autobus se lo si desidera, pagando un biglietto di poco più di 20 euro per un bus con toilette, e viaggiando per 11 ore circa. C’è anche una linea bus che viaggia durante la notte e che parte dalla fermata Mo Chit di Bangkok, utile per risparmiare tempo ed averne di più a disposizione per visitare la città e i dintorni.