Sulla penisola malese, 1150 km a sud di Bangkok, si trova la provincia di Narathiwat, di cui è capitale l’omonima città. Confina a sud con la Malesia, ed è la provincia più meridionale dell’intero paese. La città, che ha mantenuto l’atmosfera rurale e accogliente tipica della Thailandia del Sud ma che molte delle capitali dell’estremo meridione hanno ormai perso, è considerata dalla maggior parte di visitatori come una meta da una notte.

Generalmente infatti, dopo aver pernottato a Narathiwat si prosegue verso i grandi centri più a nord. Tuttavia la familiarità e il calore dei locali meritano una permanenza più lunga che consenta di godere appieno dell’ospitalità e della tipica cucina locale. D’altronde, il nome del centro abitato deriva dall’espressione Nara Athiwas, che significa “residenza di persone buone”. In città è presente un ufficio postale, oltre che filiali di tutte le banche thailandesi, cosa che rende abbastanza agevole la ricerca di sportelli bancomat. Per quanto riguarda invece la stazione di polizia, si trova nella zona sud della città, in quello che è il quartiere amministrativo.
Capitale amministrativa della Thailandia del Sud è la città di Yala. Arrivati lì, ci si trova probabilmente di fronte alla città più pulita, ordinata e meglio mantenuta di tutto il paese. Fa parte – e ne è la capitale – di una provincia che non ha sbocchi sul mare, il che rende l’amministrazione locale particolarmente sensibile alle questioni inerenti acqua e verde pubblico. Proprio i parchi – che valgono decisamente il prezzo del biglietto – ed alcuni ristoranti di pesce di altissimo livello fanno sì che spendere una notte in più in questa città così “politica” sia tutto tranne che una cattiva scelta. Tra gli eventi che la città è orgogliosa di ospitare, va certamente citato l’ASEAN Barred Dove Ground Festival, una competizione a cui partecipano migliaia di volatili ingabbiati (che si possono anche vendere e acquistare) provenienti da tutta l’Asia.

La più piccola provincia dell’estremo Sud del paese è la provincia di Pattani, che copre una superficie di appena 1.000 km quadrati. Situata a nord di Yala, tra Songkhla e Narathiwat rispettivamente a nord e a sud, si affaccia sul mare delle Andamane, cioè sulla costa est della penisola malese. Il paesaggio è prevalentemente pianeggiante, il che ha influenzato l’economia locale grazie agli innumerevoli campi destinati alla coltivazione agricola disseminati nell’entroterra della regione, mentre sulla costa, composta esclusivamente da spiagge interminabili di sabbia bianca, prospera florida l’industria ittica.
La specie vegetale più largamente coltivata qui è il riso, molto diverso dalla gomma che è invece la coltura più diffusa in tutto il resto del sud del paese. Vengono inoltre qui coltivate innumerevoli tipologie di frutta e verdura, e per questo, nonostante l’assenza di elementi topografici rilevanti, il panorama dell’entroterra risulta molto variegato, costituendo in questo un unicum nel panorama della Thailandia meridionale dominato dalle infinite distese di alberi della gomma. Unica raccomandazione: la storia di Pattani, anche piuttosto recente, è sempre stata molto agitata, e questo ha portato a un inasprimento assoluto dei controlli e della sicurezza nella zona. Questo, di per sé, è ottimo, ma i visitatori devono usare buon senso nel viaggiare all’interno della provincia per non creare spiacevoli equivoci.