Sao Cha Liang. Foto di Khunkay.
Sao Cha Liang. Foto di Khunkay.

Un incredibile viaggio alla scoperta di uno dei luoghi più suggestivi del nord-est thailandese, un’esperienza da vivere esplorando gli angoli più remoti della storia del paese e dell’uomo, immersi in uno scenario naturale degno di un film d’avventura e che si estende per quasi 350 chilometri quadrati, a soli 30 Km dal villaggio di Kong Chiam. Il Parco nazionale di Pha Taem, nonché riserva marina, è spesso trascurato da coloro che visitano la Thailandia annualmente, nonostante sia uno dei siti naturalistici più importanti del paese.

Quando la pioggia comincia a bagnare il parco, tra ottobre e la fine dell’anno, la sua vegetazione rifiorisce dando vita ad un quadro pittorico dall’assoluta bellezza composto da un insieme di colori che infondono armonia e relax, offrendo un’occasione imperdibile per un’esperienza memorabile e degli scatti fotografici di sicuro effetto.

Lasciando il centro informazioni del parco ed inoltrandosi in un percorso appositamente creato alla base di uno strapiombo di arenaria alto 160 metri, si raggiunge il punto più basso e famoso del parco, la sua attrazione principale. Pochi passi e uno spettacolo ancestrale si offre davanti ai nostri occhi, qualcosa che riesce a stupire ed affascinare allo stesso tempo. Su queste rocce, più di 3000 anni fa, qualcuno decise di lasciare la propria impronta disegnando scene di vita quotidiana. Le pitture rupestri di Pha Taem, che per certi versi ai nostri occhi sono simili ad un’opera astratta, rimangono un vero e proprio quadro di un’era in cui l’uomo e la civiltà erano ancora agli albori. Davanti a queste pareti di roccia è difficile non lasciarsi incantare da segni che hanno quasi del mistico, a tratti misteriosi.

Le prime forme d’arte umana si mostrano agli occhi dell’uomo moderno in tutta la loro semplicità, segno di un tempo in cui l’uomo lasciava la sua testimonianza come meglio poteva. I disegni raffigurano animali (pesci-gatto giganti, elefanti e tartarughe) ed esseri umani, forme geometriche e figure poco chiare dalla testa triangolare, che lasciano libera interpretazione; procedendo verso nord lungo la parete graffita, le figure proseguono componendo una sorta di racconto illustrato. Tra le varie scene non mancano le figure di animali a grandezza naturale nonché alcune immagini che sembrano testimoniare primitive tecniche agricole (risaie) e di pesca con la rete. I colori usati sono ovviamente quelli reperibili in natura, e quindi il rosso soprattutto, il bianco e il nero.

Parco Nazionale di Pha Taem. Foto di Khunkay.
Parco Nazionale di Pha Taem. Foto di Khunkay.

Trovandosi su un altopiano il parco è ricco di strapiombi, raggiungendo i quali è possibile ammirare il panorama circostante con una visuale ampia e limpida. Uno dei punti più apprezzati è il confine con il Laos, che si apre davanti allo strapiombo insieme al fiume Mekong. Se si è in cerca di un’altra zona da cui godere del paesaggio, bisogna indirizzarsi verso Lan Hi Taek, una cima che durante i weekend attira gran parte dei visitatori. Oltre a trovarsi al confine con il Laos, il parco è anche il sito più ad est della Thailandia. Pha Chanadai è il luogo ideale in cui trovarsi al mattino presto per vedere la prima alba del paese da un punto di vista unico.

Quando invece il sole inizia a tramontare, il cielo stellato si lascia osservare in tutto il suo splendore grazie all’assenza di luci artificiali nell’area circostante. Questi incredibili panorami sono di certo uno dei motivi che spinge i turisti a visitare il parco e spesso a campeggiarvi per almeno una notte.

La natura è la vera protagonista del parco, non perdendo occasione di mostrate il suo splendore o la sua forza e potenza; è il caso di un’altra delle attrazioni del Pha Taem, le caratteristiche rocce a forma di fungo (dette mushroom rocks in lingua inglese, Sao Chaliang in thailandese) formatesi a causa dell’erosione da parte degli agenti atmosferici e sparse in diverse zone del parco – come quella poco distante dal centro informazioni, appena dopo l’ingresso. L’acqua, oltre al vento, ha plasmato profondamente il paesaggio: secoli e secoli fa, infatti, l’intero parco era completamente sommerso dall’oceano. Nonostante esplorandolo sia difficile immaginarlo com’era un tempo, basterà osservare con maggiore attenzione il terreno, camminando all’interno del parco, per poter scoprire i numerosi fossili (comuni quelli di conchiglia) incastonati da secoli dentro le rocce.

Se si sta visitando il parco – da soli o come parte di un tour organizzato – una tappa da non perdere è senz’altro la famosa cascata di Soi Sawan, collana in lingua italiana, così chiamata per via della forma che i due ruscelli principali le conferiscono. Per raggiungerla è sufficiente percorrere l’autostrada 2112 in direzione nord. L’acqua cade per 20 metri ed è alimentata più o meno durante tutto l’anno, tranne quando il clima diventa particolarmente secco; delle scale portano giù al laghetto naturale nel quale è possibile fare una nuotata. Qui, durante il fine settimana, è possibile trovare anche alcune bancarelle.

Parco Nazionale di Pha Taem 2. Foto di Khunkay.
Parco Nazionale di Pha Taem 2. Foto di Khunkay.

Soi Sawan – benché sia la cascata più suggestiva secondo molti – non è l’unica della zona: proseguendo verso nord sempre sull’autostrada 2112 (seguite l’apposita segnaletica), lungo un tragitto che si apre su prati ricchi di fiori colorati, si giunge alla caratteristica cascata di Saeng Chan, dove l’acqua passa attraverso un buco naturale formatosi nella roccia, e che è possibile apprezzare nel periodo tra metà giugno ed agosto, quando l’acqua torna a scorrere. Ancora più a nord si trova infine la cascata di Thung Na Muang, circondata da una flora rigogliosa oltre che dagli alberi tipici del luogo, appartenenti alla famiglia delle Dipterocarpacee.

I punti di attrazione principali all’interno del parco sono tutti contrassegnati da appositi cartelli ed indicazioni anche in lingua inglese, rendendo semplice raggiungere i diversi luoghi di interesse. Numerosi sono anche i parcheggi e le aree di sosta all’interno del parco, utili a tutti coloro che desiderano spostarsi con un mezzo di trasporto piuttosto che a piedi.

Il costo del biglietto per visitare questo meraviglioso parco è di soli 400 baht, ossia poco più di 10€. L’orario di apertura è alle 6:00 del mattino, quello di chiusura è fissato alle 18:00. La gente del posto paga solo 40 baht per l’ingresso come nella maggior parte dei parchi del paese.

È consigliato un abbigliamento consono in base alle condizioni meteo, e delle calzature idonee al trekking e ad affrontare dei percorsi un po’ tortuosi e decisamente ripidi.

All’interno del parco è possibile campeggiare in una zona appositamente creata a pochi chilometri dall’ingresso, il che può trasformare la visita al parco in un’esperienza ancor più speciale. Potrete scegliere se dormire in tende biposto o in bungalow, godendovi lo spettacolo dell’alba al risveglio. Non mancano ristoranti, bar e servizi igienici, oltre che un piccolo museo. Nella zona del centro informazioni vi sono anche alcuni punti di ristoro. Se invece decidete di tornare al villaggio di Kong Chiam o di andare verso Ubon Ratchathani dopo la visita al parco, sarà altrettanto facile trovare dei comodi alloggi a prezzi modici.

Campo di fiori nel Parco Nazionale di Pha Taem. Foto di Khunkay.
Campo di fiori nel Parco Nazionale di Pha Taem. Foto di Khunkay.

Esistono diversi modi di raggiungere il parco, ma i mezzi pubblici non sono uno di questi. Se si viaggia indipendentemente bisogna noleggiare un’auto, oppure rivolgersi ad un autista con mezzo proprio (songthaew) che guidi fino al parco, o ancora affidarsi ad un più classico tuk tuk se si è disposti a rinunciare ad un po’ di comfort. In alternativa ai mezzi suggeriti si può optare per il noleggio di uno scooter, disponibile ad Ubon Ratchathani.

Per raggiungere il parco con un mezzo proprio partendo da Kong Chiam bisogna guidare per 20 km in direzione ovest seguendo la strada 2112 (su cui si trovano le cascate e il punto panoramico di Pha Chanadai), per un totale di quasi 20 minuti. Partendo invece da Ubon e seguendo la strada 2222 si impiegherà un’ora e mezza circa prima di raggiungere il parco.

Per far ritorno al villaggio più vicino di Kong Chiam potreste anche avere la fortuna di trovare un mezzo di trasporto molto più affascinante rispetto a quelli più comuni: concedetevi, se potete, un rilassante viaggio in barca lungo il fiume Mekong, che regala ai viaggiatori un’esperienza unica, soprattutto se vissuta al tramonto.

Le guide che accompagnano durante la visita al parco spesso parlano solo la lingua nativa, quindi è importante munirsi di traduttore multimediale, cartine e mappe, o anche di foto, così da poter indicare i luoghi che si desidera visitare.