Phuket. Foto di Matteo Menegaldo
Phuket. Foto di Matteo Menegaldo

Ci troviamo di fronte all’isola più grande di tutta la Thailandia. Più precisamente, siamo nel sud del paese, lungo la costa malese, e ci stiamo affacciando dalla splendida finestra del mare delle Andamane. L’isola di Phuket, collegata alla terraferma da un ponte stradale sito nella sua parte più settentrionale, è entrata a far parte dell’Olimpo delle mete preferite dai viaggiatori – per quanto riguarda il continente asiatico – a partire dagli anni ’80.

Da quel momento in poi milioni di persone hanno solcato il mare attorno all’isola e poggiato i piedi sulla sabbia delle sue spiagge. Allo stesso tempo, miliardi di baht hanno ingrassato le casse dell’isola e quelle dell’intera provincia, dando luogo a numerosi cambiamenti nella zona scaturendo infine nel grande sviluppo che caratterizza oggi una delle isole più affollate della Thailandia. Denominata “la perla del sud”, Phuket presenta numerose attività commerciali legate al turismo, quali ristoranti, bar, centri massaggi o resort. Questi ultimi spaziano da sistemazioni di lusso a grandi Hotel di proprietà di multinazionali, passando per soluzioni ben più caratteristiche.

Le spiagge della costa ovest sono le più sviluppate, e sono anche quelle più occidentalizzate. Per questo motivo sono adatte a viaggiatori che cercano un luogo non troppo distate dal loro solito mondo, seppur situato in un paradiso esotico. Patong Beach, Kata Beach, Karon Beach, Kamala Beach e Surin Beach sono le più famose e rappresentative della costa occidentale. L’isola è principalmente adatta a chi non ha problemi di budget. Per chi avesse invece risorse più limitate, le soluzioni ci sono ma vanno ricercate con più attenzione. Molte catene di multinazionali del cibo sono approdate sull’isola negli ultimi anni – Starbucks e KFC, ad esempio, ma anche Pizza Hut –, e in alcune zone hanno sostituito locali che servivano pesce del posto, che sono comunque ancora presenti sulla costa.

Phuket. Foto di Teofriuli
Phuket. Foto di Teofriuli

Sfortunatamente, i prezzi di qualsiasi cosa a Phuket sono leggermente maggiorati rispetto ad ogni altro luogo in Thailandia. Il trasporto pubblico può aiutarvi solo se vi dovete spostare tra Phuket città e le spiagge, ma da spiaggia a spiaggia è inesistente, rendendo così il tragitto faticoso e costoso. Affittare un motociclo o un’auto è in questo caso una soluzione più che ottima. Se il vostro budget è parecchio elevato, i lussuosi resort dell’isola, che sono presenti anche nelle vicinanze delle spiagge più famose, faranno al caso vostro. Maggiormente indicati sono quelli che si trovano nelle più ricercate località del nord.

L’isola è stata colpita dallo tsunami del 2004, che ne ha devastato la costa ovest provocando la morte di migliaia di persone presenti in quel momento sul luogo. A Phuket, sotto la voce sistemazioni, i visitatori potranno anche notare l’esistenza di un nuovo punto all’ordine del giorno: il mercato immobiliare. Sull’isola, infatti, è in grande sviluppo il mercato del mattone, e per questa ragione la zona si adatta sia a chi vuole soggiornare lì una tantum, sia a chi vuole comprare una casa per le vacanze, stabilendosi così per lungo tempo sull’isola.

Anche qui, i prezzi del metro quadro sono davvero molto alti. L’isola, con il suo aeroporto internazionale, i suoi locali e resort alla moda e gli standard medici elevatissimi risulta in questo modo uno dei luoghi più esclusivi della Thailandia.

Per quanto concerne le spiagge dell’isola, sulla costa occidentale troviamo Pathong beach, la più famosa della zona, che è una vera perla sul diadema del mare delle Andamane, ma vive situazioni di grande affollamento durante alcune stagioni. Rappresenta, inoltre, il cuore economico dell’isola, giacché è il centro dello shopping nella zona e il cuore della vita notturna locale. Più a sud c’è Karon beach, molto piccola ma molto bella, che nonostante le dimensioni non è mai tanto piena da non concedervi lo spazio necessario per stendervi al sole. Piccolo consiglio: qui si trova un mercato coperto in cui si possono fare acquisti a prezzi vantaggiosi, il che è particolarmente interessante visti i costi della zona.

Phuket. Foto di Teofriuli
Phuket. Foto di Teofriuli

Ancora più a sud c’è la baia di Kata beach, dominata dai grandi resort che poco spazio lasciano alla spiaggia pubblica. Segue Nai Harn beach e Ya Nui beach. Spiagge come queste, cioè piccole, nascoste e perfette per lo snorkeling, stanno sparendo dall’isola. Andrebbero visitate finché si è in tempo, o si correrà il rischio di perdersi delle gemme più uniche che rare – anche se non molto segnalate sulle guide. Sulla costa orientale di Phuket troviamo Rawai beach, che è decisamente più nota per l’ambiente gastronomico locale, di grande qualità, piuttosto che per le sue acque, che spesso possono intorbidirsi a causa della discesa di fiumi di detriti provenienti dalle montagne in seguito a forti precipitazioni.

Oltre la gastronomia, a Rawai c’è da segnalare il villaggio degli “zingari del mare”, gli antichi abitanti dell’isola, che è uno dei luoghi in cui Phuket ha maggiormente conservato il suo stretto legame con la Thailandia più tradizionale.

L’isola di Raya e la baia di Ao Chalong sono, invece, zone marine protette da visitare principalmente per la loro bellezza naturale e per le sensazioni che regalano: distacco dall’isola e dalla confusione di tutto il resto del mondo. Le spiagge più tranquille e incontaminate sono Kamala beach e Surin beach, mentre Laem Sing Beach è una tra le più popolari e per questo molto frequentata tanto dai locali quanto dai turisti (tra cui spicca in numero la quantità di italiani). Sulla costa nordoccidentale dell’isola abbiamo invece, tra le altre, Mai Khao, la spiaggia più grande fra tutte con i sui 11 km. Importante caratteristica di questa spiaggia è che è direttamente collegata con l’aeroporto internazionale di cui è dotata l’isola di Phuket. Bang Thao, Surin beach e Kamala beach sono gli altri lidi appartenenti a questo settore della costa.

La città di Phuket

La città di Phuket è sita nell’entroterra della costa est, ed è, tra tutte le località e destinazioni di quest’isola così costosa, la più abbordabile anche per le tasche meno abbienti. Probabilmente è anche la zona dell’isola più simile alla Thailandia che siamo abituati a conoscere e meno occidentalizzata, nel bene e nel male. La città di Phuket non è solo, come ad esempio Surat Thani o Chumpon, un punto di partenza, un porto in cui salire sul primo traghetto disponibile e dirigersi verso la spiaggia più bella dell’isola più vicina. Questa cittadina è molto di più, e merita spazio per non finire sommersa dalle roboanti descrizioni dei paradisi di sabbia bianca sulla costa.

Phuket. Foto di Teofriuli
Costa orientale di Phuket. Foto di Teofriuli

Innanzitutto va detto che questa città, in quanto capitale dell’isola, è stata contesa per oltre mille anni da genti provenienti da tutto il globo, essendo un crocevia fondamentale nello snodo commerciale che collegava l’India e l’Asia più orientale. Dai portoghesi ai cinesi, tutti hanno provato a prenderne il controllo e a rivendicarla come propria. Più recentemente, vista l’apertura di alcune miniere, ha attirato l’attenzione di molti lavoratori – per lo più provenienti dalla Cina – che hanno fortemente modificato il contesto sociale e culturale della città con la diffusione delle proprie usanze, nonché la sua architettura (numerosissimi i templi cinesi).

Tra tutte le altre piccole città dell’isola questa è quella che più riesce ad incarnare la vera essenza della Thailandia, offrendone così al visitatore uno spaccato realistico e significativo, che, proprio grazie a tutte le contaminazioni che ha vissuto, resta immoto e non toccato dall’occidentalizzazione delle coste. Altro punto a favore della città, più pratico ma molto importante, è il prezzo della vita. Tutto qui, dagli hotel ai ristoranti e non solo, costa meno che nelle zone costiere. E questo può aiutare i visitatori con budget limitato a soggiornare sull’isola visitando comunque alcune spiagge esclusive, ma a prezzi più contenuti.

Tra le altre cose, dalla città partono molti songthaews in grado di portarvi a tutte le spiagge. Phuket città, quindi, è anche un buon trampolino di lancio per fare base in una splendida cittadina da cui poter visitare molte diverse baie.

Essendo poi questa la capitale della provincia, sarà qui che potrete trovare la maggior parte dei servizi utili, come ospedali e centri medici, ma anche stazioni di polizia e uffici postali. Gli ospedali in particolare sono cinque, tutti abbastanza validi. Si possono trovare anche sportelli bancomat in città. Ricordiamo che la zona popolare della città è quella dove si possono trovare le catene di fast food e attività più occidentali.

Phuket. Foto di Teofriuli
Phuket. Foto di Teofriuli

Cartina alla mano, sarà bene analizzare con attenzione tutta la grande isola per poter così scegliere al meglio, anche alla luce dei prezzi, come e dove soggiornare, oltre che cosa e quando visitare. Il clima è lo stesso che nel resto della Thailandia, quindi caratterizzato da stagione calda – durante cui l’afa la fa da padrona e le condizioni meteorologiche sono generalmente ottime e soprattutto stabili –, stagione fredda – anche se nella zona il concetto di freddo (temperature comprese fra i 18°C e 20°C) è notevolmente discostante da quello europeo – e stagione monsonica, la cosiddetta stagione delle piogge. Non lasciatevi però ingannare dalle temperature: la stagione fredda rappresenta un buon periodo per recarsi in Thailandia, ma bisogna ricordare che le condizioni del tempo sono caratterizzate da grande instabilità e imprevedibilità.